Confindustria: fuori chi paga il pizzo
Battaglia sulla trasparenza, contro le collusioni tra mafie e imprese da parte di Confindustria. Le nuove norme prevedono l’espulsione o la sospensione dall’associazione delle aziende che non denunciano le estorsioni o i tentativi di estorsione.
È un segnale forte quello di Confindustria. Gli industriali, nelle parole del presidente Emma Marcegaglia, sono preoccupati per "il crescente condizionamento della criminalità organizzata sulle attività legali, una vera e propria “zavorra” per l’economia meridionale". Ed è proprio "sulla spinta delle nostre associazioni del Sud - ha sottolineato Cristiana Coppola, vicepresidente di Confindustria con delega sul Mezzogiorno - che si è impressa una più netta e significativa accelerazione nell’impegno a difesa del diritto alla legalità, perché l’adozione di comportamenti estranei a ogni logica mafiosa diventi patrimonio comune e condiviso di tutto il sistema".