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Credito, le imprese nel post-Covid

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L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il tessuto produttivo campano, ma nonostante le difficoltà le PMI hanno sostanzialmente saputo resistere alla crisi. Ciò è stato possibile soprattutto grazie alle misure di garanzia messe in campo dal Governo che hanno consentito di evitare fenomeni di credit crunch verificatisi, invece, nella precedente crisi economica del 2012/2013.
La sfida, oggi, è intraprendere un nuovo percorso di crescita attraverso una rimodulazione delle misure di supporto alla liquidità delle aziende.
La Piccola Industria ha analizzato il panorama che si sta delineando attraverso il dibattito promosso il 7 giugno 2021, alle ore 16.00, presso l'Unione Industriali Napoli. Ne è emerso:

Un decalogo per favorire la fase di ripresa post lockdown delle imprese, è la proposta della Piccola Industria di Confindustria Campania:
1.  Flessibilità delle moratorie di legge per le PMI
2.  Rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI
3.  Allungamento dei tempi di restituzione del rimborso dei debiti di emergenza fino a 15 anni
4.  Rafforzamento patrimoniale delle PMI
5.  Crescita dimensionale delle aziende
6.  Consolidamento dei livelli di managerialità nelle imprese   
7.  Investimenti in tecnologia e innovazione
8.  Policy dedicata alla ripresa e alla resilienza delle PMI nel PNRR e nella politica di coesione europea e nazionale 2021-2027
9.  Rinvio di Basilea3 e congelamento del rating
10.  Revisione delle regole degli NPL (Non Performing Loans, crediti deteriorati), vale a dire quei prestiti la cui riscossione da parte delle banche è incerta

“La pandemia – ha spiegato il Presidente PI Confindustria Campania Pasquale Lampugnale nel suo intervento – ha messo in seria difficoltà il nostro sistema produttivo e rischia di aumentare ulteriormente i divari tra le imprese e tra i settori. E’ nostro compito, dunque, lavorare per sostenere il debito buono e le imprese che hanno un business sano, anche se messo in difficoltà dal Covid. I riflessi della crisi pandemica sulla redditività e sull'indebitamento delle imprese sono, infatti, molto ampi ed eterogenei tra i vari settori di attività, nonostante le misure di politica economica adottate e le favorevoli condizioni di accesso al credito. I rischi derivanti da un aumento della vulnerabilità delle imprese restano elevati, ma possono essere attenuati dalla ripresa dell'economia e dalle politiche monetarie e di bilancio che saranno attivate. Le misure di sostegno della liquidità e dell'accesso al credito restano quindi necessarie, per non far crescere le difficoltà delle imprese che hanno possibilità di rilancio. In prospettiva – sostiene il presidente Lampugnale - una graduale e mirata rimodulazione degli interventi potrà minimizzare i rischi per la stabilità finanziaria”.
“Ecco perché – continua Lampugnale – in tale contesto  vanno considerate alcune proposte che potrebbero favorire la ripresa come ad esempio la proroga automatica (salvo rinuncia dell’impresa) della moratoria di legge per le PMI; l’accrescimento dell’efficacia e la conferma dell’intervento rafforzato del Fondo di Garanzia per le PMI e della “Garanzia Italia” di SACE; il prolungamento dei tempi di restituzione del rimborso dei debiti di emergenza del 2020 (sia i nuovi finanziamenti garantiti, sia le operazioni in essere) dai 6 anni attualmente previsti fino ai 15 anni. E poi, ancora, valutare la fattibilità di deroghe ai principi di Basilea per la vigilanza bancaria e sul credito e la revisione delle regole degli NPL, i “crediti deteriorati” la cui riscossione da parte delle banche è incerta. Necessaria è anche la crescita patrimoniale e dimensionale delle imprese, per ottenere la quale è fondamentale anche l’utilizzo della leva fiscale, ad esempio per mezzo di un credito di imposta sull’aumento di capitale deliberato, nonché il rafforzamento degli schemi di garanzia a supporto delle emissioni obbligazionarie, abbassando la dimensione delle imprese emittenti e la taglia media delle emissioni, e altri strumenti di debito. Ulteriori interventi opportuni – conclude il presidente di Piccola industria Confindustria Campania - attengono la proroga del credito d’imposta per la quotazione delle PMI e lo sviluppo della finanza alternativa, in particolare quella sostenibile, a beneficio delle PMI. Andrebbero impostati strumenti in grado di aiutare le PMI ad intraprendere un sentiero di innovazione e di crescita, mettendo ad esempio a sistema gli strumenti di natura fiscale e finanziaria che a livello nazionale e regionale sostengono la crescita dimensionale, l’aggregazione e la collaborazione tra imprese. Gli spazi e le risorse finanziarie per sostenere una policy dedicata alla ripresa e alla resilienza delle PMI ci sono, tanto nel PNRR quanto nella politica di coesione, europea e nazionale, da avviare nel 2021”.

All’incontro hanno partecipato in qualità di relatori:

Pasquale Lampugnale, Presidente PI Confidnustria Campania
Anna Del Sorbo, VP PI Confidnustria Campania con Delega Credito e Finanza
Fabiano Schivardi, Professore di Economia e Prorettore alla Ricerca, Luiss
Francesca Brunori, DG Area Credito e Finanza Confindustria
Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania Calabria e Sicilia, Intesa Sanpaolo
Felice Delle Femine, Direttore Generale, Banca di Credito Popolare

In allegato programma ed il comunicato stampa

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